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ARCHIVIO VIDEO

Archivio video | CRAC

Attività espositiva

Archivio video del CRAC

L’Archivio video, raccoglie e documenta, in forma cronologica e su vari supporti, gran parte degli eventi prodotti dal CRAC nel periodo 2004 – 2014.
Si tratta di materiali che cercano di restituire, l’immediatezza degli incontri, il fare della ricerca e della pratica didattica in un clima di partecipazione attiva e condivisa.

I filmati che non saranno resi pubblici possono essere richiesti direttamente al CRAC. Il CRAC autorizza la libera circolazione, la pubblicazione e la diffusione, con la clausola che i video devono essere accompagnati dalle note informative specifiche a cui deve essere aggiunta la dicitura: Curtesy Archivio CRAC - Cremona.

 

Dal 2006 al 2016

 

 

Anno 2006


Alberto Casiraghy, Aforismi. Libri d’artista nelle Edizioni Pulcinoelefante

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Le Edizioni del Pulcinoelefante hanno visto la luce nel 1982 da un’idea geniale di Alberto Casiraghy, figura poliedrica ed estrosa. Ex liutaio, artista, poeta, editore e raffinato cultore di parole, di immagini e di vita, da più di vent’anni stampa in proprio e pubblica, in tiratura limitata, dei preziosi libriccini fatti a mano, contenenti aforismi, disegni originali, incisioni ed oggetti i più disparati di autori vari, tra cui Bruno Munari, Enrico Baj, Gillo Dorfles, Lucio Del Pezzo, Ottiero Ottieni, Emilio Tadini, Franco Loi, Tonino Guerra, Fernanda Pivano, Alda Merini. Pulcinoelefante, ha raccolto in catalogo generale tutte le sue pubblicazioni (oltre 5000 titoli). Alberto Casiraghy ospite del CRAC Centro Ricerca Arte Contemporanea del Liceo Artistico Statale “Bruno Munari”, conduce un workshop con studenti delle scuole primarie e del Liceo, per spiegare loro le tecniche di stampa tipografica e produrre per l’occasione una serie di libriccini a tiratura limitata che saranno esposti al momento. La mostra da l’occasione per vedere una serie di piccole opere, preziosi frammenti di ciò che ha prodotto Casiraghy dai miracolosi incontri che ha coltivato con poeti, scrittori, artisti contemporanei

 

 

 

Anno 2007


Emanuela De Cecco, Attori. Spettatori. Testimoni. L’arte nell’epoca della comunicazione di massa

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Il titolo dell’intervento mette l’accento su tre tra le principali modalità di relazione possibile con la cronaca attivate dagli artisti che di fatto rimandano a tre distanze diverse rispetto ai “fattti” ma soprattutto al racconto di essi veicolato attraverso i media. Dai Disastri di Andy Warhol, ai senza tetto di New York raccontati da Martha Rosler al Rwanda di Alfredo Jaar, si propone una riflessione orientata a problematizzare una relazione dove il “come” un peso uguale se non maggiore rispetto all’oggetto della narrazione

 


Roberto Pinto, Davanti al dolore degli altri. Testimoni, vittime, colpevoli

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Lo spunto iniziale di questo progetto è il noto testo di Susan Sontag in cui l’autrice si interroga sul modo in cui noi spettatori reagiamo alle immagini che ci circondano. Il saggio si sviluppa a partire dalle immagini di guerra, articolando un discorso che affronta apertamente molti passaggi e molte contraddizioni a proposito di una questione che si presenta resistente ad ogni possibile semplificazione

 


Andrea Branzi, La decorazione nell’architettura contemporanea. Decorazione e decorazioni. La decorazione come culturaantiarchitettonica

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Un incontro straordinario con Andrea Branzi, fondatore (nel 1966), assieme a Paolo Deganello, Massimo Morozzi e Gilberto Corretti, del collettivo Archizoom Associati, che con Superstudio fu uno degli esempi più apprezzati e citati delle avanguardie degli anni Sessanta e Settanta, in particolare del movimento sperimentale noto come architettura radicale. Branzi considerava l’architettura e il design come strumenti per un’elaborazione critica della società e delle sue derive consumistiche. Evento nell’ambito del progetto IFTS Polo formativo per la liuteria, la cultura musicale e l’artigianato artistico. La decorazione, passato e presente. Formazione formatori. Aula Magna Liceo Artistico Statale Bruno Munari Sez. di Crema, 24 Settembre 2007.

 


1. L'arte contemporanea come progetto educativo, Giornate di studio

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Il video documenta una delle giornate di studio dedicate al tema della didattica e l'arte contemporanea nella scuola. Intorno a questi temi, il CRAC ha proposto tre giornate di incontri invitando istituzioni, scuole, insegnanti, e operatori culturali per un confronto aperto, uno scambio di idee e future collaborazioni. Sono intervenuti il curatore Giorgio ZANCHETTI docente e storico dell’arte, anche nella veste di coordinatore dei lavori, Gabi SCARDI, curatrice e storica dell’arte, Anna PIRONTI, Responsabile Capo Dipartimento Educazione Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea di Torino, Maria Rosa SOSSAI, critica e curatrice, intervenuta insieme alla curatrice Cecilia CANZIANI dello spazio non profit 1:1 Project di Roma.

 


2. L'arte contemporanea come progetto educativo, Giornate di studio

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Il video documenta una delle giornate di studio dedicate al tema della didattica e l'arte contemporanea nella scuola. Intorno a questi temi, il CRAC ha proposto tre giornate di incontri invitando istituzioni, scuole, insegnanti, e operatori culturali per un confronto aperto, uno scambio di idee e future collaborazioni. Sono intervenuti il curatore Giorgio Zanchetti, docente e storico dell’arte, anche nella veste di coordinatore dei lavori, Maurizio Coccia, Direttore del Centro Internazionale per l’Arte Contemporanea Palazzo Lucarini di Trevi (PG), Mara Predicatori, Responsabile delle attività didattiche del Centro Internazionale per l’Arte Contemporanea Palazzo Lucarini di Trevi (PG), e Dino Ferruzzi, docente e responsabile del CRAC Centro Ricerca Arte Contemporanea di Cremona.

 

 

 

Anno 2008


Francesco Poli, Il coinvolgimento dello spazio ambientale nel lavoro artistico

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Un’excursus nell’arte del ‘900 in compagnia di uno dei più prestigiosi e brillanti curatori italiani.\https://youtu.be/xreJ1yZH-rk

 


Luisa Perlo, In situ. Arte pubblica e nuove forme di committenza

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Oggi in Italia l’arte si propone tra gli strumenti più visibili delle strategie di promozione del patrimonio locale, inserita nelle politiche turistiche e di marketing culturale o chiamata in causa come protesi dell’architettura e del ridisegno urbano. Tuttavia, libera da protocolli disciplinari rigidi, si dimostra in molti casi capace di dialogare con i processi di rigenerazione urbana e di misurarsi con metodologie che promuovono la riattivazione sociale attraverso strumenti innovativi. Nell’arco di poco più di un decennio vengono realizzati numerosi progetti nei quali l’opera “di arte pubblica” è il frutto di processi condivisi, che pongono in rilievo le potenzialità dell’arte contemporanea quale strumento per la lettura e il ridisegno del territorio.

 


Gigliola Foschi, La fotografia. Traccia della realtà o artificio?

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Già a partire da William Henri Fox Talbot – inventore del negativo su carta – la fotografia ha oscillato ambiguamente tra due vie: presentarsi  come una trascrizione esatta e oggettiva del reale oppure proporre come vere realtà immagini falsificate e costruite appositamente. Ben prima della diffusione di photoshop,  la fotografia – da Fox Talbot a Oscar Gustav Rejlander e Henry Peach Robinson (solo per citare alcuni autori dell’Ottocento) – ha sì documentato la realtà, ma ha anche creato, davanti all’obbiettivo, messe in scena e abili falsificazioni artistiche o fantasiose. Non può quindi stupire se la fotografia contemporanea – certo con maggior consapevolezza di un tempo – sfrutti oggi tale sua costitutiva duplicità per farci riflettere sul nostro rapporto con il reale, sia creando mondi paralleli sospesi tra finzione e verità, sia realizzando opere dove lo sguardo fotografico s’impone per la sua capacità documentaria e interrogativa. Alcuni tra gli autori presi in esame: Hellen van Meene, Lorca di Corcia, Roni Horn, Jeff Wall, Tom Hunter, Hannah Starkey, Alfredo Jaar, Anna Gaskell, Paul Seawright, Adam Broomberg e Oliver Chanarin.

 

 

 

Anno 2009


Giorgina Bertolino, Arte contemporanea, immaginari e spazio pubblico

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Esempi e riflessioni sul rapporto opera d’arte e spazio pubblico, cioè sulla capacità dell’arte di ridefinire, riqualificare, ripensare un luogo pubblico. Giorgina Bertolino è infatti impegnata da anni, con il gruppo di lavoro a.titolo di Torino, in progetti che promuovono una relazione attiva tra cittadini e arte contemporanea.

 


Pier Luigi Tazzi La tristezza d’Europa

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La situazione dell’arte attuale a partire dagli anni 80 in occidente e l’apertura del terzo Millennio a livello planetario.

 

 

 

Anno 2010


Franco Mazzucchelli, Spazi plastici d'aria, Laboratorio partecipato condotto da iPac sezione didattica del CRAC

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L’artista, nato nel 1939 a Milano dove vive e lavora, ha cominciato a elaborare i suoi volumi d'aria nella seconda metà degli anni 60, dapprima abbandonandoli alla natura o in aree dismesse e poi elevandoli a performance spaziali di architetture effimere. Ha partecipato a manifestazioni artistiche nazionali e internazionali ed ha insegnato presso l'Accademia di Belle Arti di Brera, nella sezione distaccata di "Brera2" e coordinato l'istituto di Comunicazione Multimediale

 


Mariposa, workshop Fuori e Dentro

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A cura di Sergio Camin, Annalisa Cattani, Paolo Mazzocchi e associazione Darth di Bologna. Quando lo spazio ci sembra familiare significa che è diventato un luogo. Il video documenta la fase finale dei tre laboratori GEOGRAFIE RELAZIONALI, GEOGRAFIE INTERIORI 1 e GEOGRAFIE INTERIORI 2, tenuti dagli artisti con gli studenti del Liceo Artistico Munari di Cremona. Annalisa Cattani e Paolo Mazzocchi, a conclusione dei workshop, preparano gli studenti alla performance che sarà parte dell’evento espositivo

 


Sguardo sull’Africa, uno scambio tra reciproche culture.

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Il progetto strutturato in forma triennale, è nato nel 2008 con l’obiettivo di creare le basi per un progetto comune di scambi culturali tra due scuole d’arte distanti geograficamente, il Liceo Artistico di Cremona e il Centre de Tècnique des Arts Appliquès della Città di Bingerville in Costa d’Avorio. Il video documenta la mostra-laboratorio presentata al Palazzo dei Congressi, Sala Civica Anna Mainardi di Salsomaggiore Terme, a conclusione dei percorsi didattici di un anno di lavoro tenuti dagli insegnanti Dino Ferruzzi, Giacomo Folli e Gianna Paola Machiavelli con gli studenti della 3 C tradizionale accademia. Durante la mostra, i laboratori con gli alunni delle scuole primarie di Salsomaggiore, sono stati tenuti dagli studenti del Liceo artistico.

 

 

 

Anno 2011


Tim Rollins & K.O.S. (Kids Of Survival), con la collaborazione di Alessandro Rabottini Curatore Esterno GAMeC Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo.

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Workshop ispirato all’opera Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare con la classe IV D della Scuola primaria del 1 Circolo didattico Trento e Trieste di Cremona. Per Rollins, l’emancipazione sociale e la liberazione del potenziale creativo insito in ciascuno di noi passano necessariamente attraverso una forma di auto-consapevolezza resa possibile dall’accesso alla cultura (A. Rabottini, testo dal comunicato stampa per la mostra alla GAMeC).

 


Tim Rollins & K.O.S. (Kids Of Survival), con la collaborazione di Alessandro Rabottini Curatore Esterno GAMeC Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo.

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Incontro con gli studenti delle scuole cremonesi, dove l’artista racconta con grande passione del crollo delle Torri gemelle che ha vissuto e osservato incredulo dalle finestre del suo studio, del dar senso all’operazione del fare arte saldandola all’operazione dell’insegnare arte. Un’esperienza questa maturata sul campo, quando nel 1982 a Tim Rollins fu proposto un periodo di insegnamento di due settimane alla Public School 52 del South Bronx di New York, frequentata da ragazzi provenienti da contesti problematici e pertanto considerati soggetti a rischio. Teatro Monteverdi, Cremona

 


Andrea Nacciarriti, Once Upon A Time

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L’artista incontra gli studenti del liceo artistico e propone un’ intervento partecipato, che prevede attraverso una performance,  la restituzione alla città di Cremona di un monumento dimenticato. Il perimetro della struttura è segnato da fumogeni, il fumo innescato contemporaneamente crea un volume effimero, il volume ingombrante, evocativo di un’irrimediabile perdita.

 


Noi che siamo educati

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Progetto video pensato ed ideato da un gruppo di studenti del Liceo, che attraverso interviste ad altri studenti, raccontano tra ansie e desideri, la scuola così com’è e come vorrebbero che fosse.

 


Officine dell’Umbria

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E’ un innovativo progetto di didattica artistica rivolto alle scuole umbre, a cui ha partecipato un gruppo di studenti del Liceo Artistico di Cremona. Il progetto, che si tiene a Trevi a cura Maurizio Coccia e Mara Predicatori di Palazzo Lucarini Contemporary, nasce nel 2004 con l’idea di portare ad una progressiva espansione territoriale la sensibilità e l’interesse per l’arte del nostro presente partendo dai più giovani. Il video presenta l’esperienza prodotta durante il laboratorio tenuto dall’artista Giuliano Lombardo, con la restituzione di una performance e una mostra collettiva con tutte le scuole invitate presenti all’evento finale.

 


iPac al CCC Strozzina. Il video documenta una giornata di aggiornamento del gruppo di lavoro di iPac con gli operatori del dipartimento didattico del Centro di Cultura Contemporanea Strozzina a Palazzo Strozzi di Firenze.

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iPac è la sezione didattica del CRAC che ha operato dal 2010 al 2011. Un gruppo di lavoro nato per affiancare le attività del CRAC nel promuovere e proporre programmi mirati che includono laboratori tematici, formazione e aggiornamento, percorsi di progettazione accessibile, visite guidate a mostre nazionali ed internazionali, progetti in collaborazione con enti ed istituzioni museali, workshop con artisti ed esperti del settore. Gli interventi considerano i bisogni dell’utenza, particolare attenzione si ha nell’avviare processi di progettazione partecipata sul territorio: il coinvolgimento delle comunità e il ruolo catalizzatore di bambini e ragazzi sono fondamentali e diventano dei punti di partenza necessari ed imprescindibili del percorso.

 


Cleo Fariselli, La Resistenza e la sua luce, sono i due soggetti che ispirano la mostra, a partire dal titolo, tratto da una poesia di Pasolini dedicata alla Resistenza Partigiana.

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Il video documenta l’incontro con gli studenti del Liceo, dove l’artista racconta delle sue opere, del progetto per il CRAC e della partecipazione e la collaborazione richiesta agli studenti alla performance che si terrà durante l’inaugurazione.Il programma è parte del bando nazionale FaceOff site-specific, indirizzato ad artisti italiani, con l’intento di produrre dei progetti per spostare l’attenzione dallo spazio mostre abituale del CRAC ad altri luoghi della città.

 


Cleo Fariselli, La Resistenza e la sua luce, sono i due soggetti che ispirano il progetto per il CRAC, a partire dal titolo, tratto da una poesia di Pasolini dedicata alla Resistenza Partigiana.

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Il video documenta il momento dell’inaugurazione, l’installazione-azione ad opera degli studenti e il percorso in bicicletta per le vie della città. Nella sala, è presentata una mappa del cielo completamente bianca in cui, come una scrittura in braille, le stelle sono modellate in rilievo nella carta. La relazione con la Resistenza è poetica: se la vista è privata, è l’immaginazione a trovare la luce. Una dimensione interiore, quasi una bioluminescenza, nonostante l’oscurità, o l’abbaglio, della dittatura. La scelta di resistere è paragonata alla possibilità di avvicinare qualcosa che appare lontanissimo: la distanza siderale degli astri si annulla idealmente al tatto. Il secondo intervento, nella sala è un’installazione-azione che non trova posto nello spazio, ma le cui parti sono passate di mano in mano tra gli studenti e un piccolo gruppo di spettatori, per essere poi riposte. Una sequenza precisa di oggetti appartenuti ai partigiani dà vita a un “accordo” di senso, una narrazione effimera e inconsueta. Se le due opere al CRAC vivono di una dimensione intima e individuale, il terzo elemento della mostra si realizza in una dimensione di estesa inclusività. Il giorno dell’inaugurazione 134 ciclisti (il numero dei ragazzi cremonesi partiti partigiani), percorreranno un tragitto equipaggiati con una o più luci portatili, per dare vita a un lungo serpente luminoso, vivo e festoso, che sfilerà per le vie di Cremona illuminandole all’imbrunire, per poi concludersi in un momento conviviale nella sede dell’ANPI locale. Il programma è parte del bando nazionale FaceOff site-specific, indirizzato ad artisti italiani, con l’intento di produrre dei progetti per spostare l’attenzione dallo spazio mostre abituale del CRAC ad altri luoghi della città.

 


Quale educazione per Marte?

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L’artista EMANUELE ROCCO ORLANDO e la curatrice MARIA ROSA SOSSAI incontrano gli studenti finalizzato allo scambio di idee sui modelli educativi alternativi e dello stare a scuola in un tempo in cui la domanda urgente sembra essere “che cosa può essere l’educazione in un tempo di sconvolgimenti?” Quale educazione per Marte? è anche il titolo di un video, proiettato durante l’incontro, realizzato da Valerio Rocco Orlando durante una serie di laboratori con alcuni studenti dei licei della capitale. L’evento rientra nel programma di CRAC EDUCATIONAL un contenitore dedicato alla sperimentazione della didattica del contemporaneo. Attraverso workshop, eventi espositivi, laboratori, incontri, sono presentate le esperienze più significative e innovative che caratterizzano il panorama nazionale nell’ambito della formazione artistica. Sala Zanoni delle Politiche Educative di Cremona.

 

 

 

Anno 2012


Interacting Bodies di Mona Lisa Tina

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è un progetto performativo sul concetto di Metamorfosi in collaborazione con Sponge Arte Contemporanea (PU), presentato ad INDEPENDENTS 3, Fuoribiennale Le nuove esperienze creative indipendenti a cura di Cristiano Seganfreddo, ArtVerona 2012. Edizione dove sono state selezionate 36 realtà italiane no profit.

 


Compito in classe di OsservatorioinOpera (Piero Almeoni/Paola Sabatti Bassini),

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è un laboratorio della durata di un giorno, indirizzato agli studenti della scuola secondaria di primo grado di Verona. Il workshop propone una lezione sull’arte tenuta dagli stessi ragazzi. Durante la giornata, gli studenti hanno intervistato il variegato pubblico, tra visitatori e addetti ai lavori che partecipano alla Fiera, su una “visione dal basso” degli argomenti riferiti al luogo in cui si trovano, per poter poi restituire pubblicamente in una performance finale l’esito della loro ricerca. Progetto presentato ad INDEPENDENTS 3, Fuoribiennale Le nuove esperienze creative indipendenti a cura di Cristiano Seganfreddo, ArtVerona 2012. Edizione dove sono state selezionate 36 realtà italiane no profit.

 


L’esercito di terracotta di Chiara Camoni

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è la realizzazione di una grande opera collettiva, costituita da una moltitudine di piccole sculture in creta prodotte dai bambini di due classi prime delle scuole primarie Bissolati e Miglioli di Cremona che, affiancati dagli studenti del Liceo Artistico Munari, hanno partecipato al laboratorio insieme all’artista. L’opera è un campionario di forme colte in svariati stadi di compimento, o al contrario di disfacimento. In un secondo step, le piccole sculture sono state prodotte in terracotta per essere esposte. L'evento è inserito nel programma FACE OFF Volume 2, un bando nazionale in cui sono stati scelti quattro artisti che hanno presentato dei progetti per la città di Cremona.

 


Lo spazio sognato è un workshop di Elisa Vladilo

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tenuto con un gruppo di studenti del Liceo Artistico Bruno Munari di Cremona. Il proposito di questo laboratorio è di permettere alle persone, sia di sognare sui propri luoghi, sia di acquisire in questo modo un senso di  appartenenza più attivo e meno passivo. Il tutto può avere anche una vena sottesa di evoluzione civica; spesso le persone non vivono gli spazi pubblici come luoghi che appartengono anche a loro, e nel considerarli non propri vengono facilmente danneggiati o vissuti passivamente. Il workshop è stato affiancato al progetto Front of Art – Azione di ripresa a cura di Katia Baraldi presentato al CRAC in una mostra che documenta il progetto di arte pubblica con interventi site specific, pensati per il paese di Nervesa (TV). Una riflessione sulle fasi di realizzazione del progetto, le difficoltà e i problemi che si sono affrontati, su ciò che si voleva creare e ciò che è stato in realtà prodotto.

 


Fotografare l’invisibile è un workshop di Emilio Fantin

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tenuto con un gruppo di studenti del Liceo Artistico Bruno Munari di Cremona. Il workshop intende mettere in luce aspetti della città che rimandino a luoghi immaginari, a epoche passate o a venire, a paesaggi invisibili, attraverso l'individuazione di metafore, evocazioni o suggestioni.Il workshop è stato affiancato al progetto Front of Art – Azione di ripresa a cura di Katia Baraldi presentato al CRAC in una mostra che documenta il progetto di arte pubblica con interventi site specific, pensati per il paese di Nervesa (TV). Una riflessione sulle fasi di realizzazione del progetto, le difficoltà e i problemi che si sono affrontati, su ciò che si voleva creare e ciò che è stato in realtà prodotto.

 


Fabrizio Sartori

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L'intervento e la mostra a cura di Ettore Favini con il coordinamento di Dino Ferruzzi e Gianna Paola Machiavelli, è parte del programma Arte Contemporanea e territorio. L'artista il cui progetto è stato selezionato attraverso il bando Face Off Volume 2 da una giuria composta da Chiara Agnello (Direttrice Artistica di Careof e curatrice di DOCVA, Milano), Ettore Favini (artista), Dino Ferruzzi (presidente del Crac), Stefano Raimondi (curatore GAMEC Bergamo), Paola Tognon (curatrice e critica di arte contemporanea), prevede una serie di piccoli interventi urbani di restauro, pulizia e recupero all'interno della citta' pensati come performance e azioni pubbliche, al fine di rivelare le potenzialità delle numerose preesistenze sparse per le strade di Cremona. Il video documenta l’intervento dell’artista con un gruppo di studenti per la sostituzione di alcuni pannelli di legno deteriorati di un pontile situato in zona Po, usati come protezione dal fossato sottostante, e appoggi per le persone che transitano in quel luogo.

 


Learning Week. Educare all’Arte con l’Arte

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Progetto che nasce nell’ambito delle Learning Week,settimane di approfondimento formativo ed orientamento che consentono alle scuole, in collaborazione con centri di formazione accreditati dalla Regione Lombardia, di realizzare laboratori di full immersion anche residenziali di formazione attiva e orientamento. Al progetto hanno partecipato un gruppo di studenti del Liceo Artistico Bruno Munari di Cremona e del Liceo Artistico Olivieri di Brescia. Il breve video, girato dagli studenti del Liceo Artistico Olivieri di Brescia documenta le visite al DOCVA di Milano, i laboratori al Museo d’Arte Contemporanea del Castello di Rivoli e al PAV di Torino. Il progetto è a cura del Liceo Artistico Bruno Munari in collaborazione con l’ente di formazione, accreditato dalla Regione Lombardia, Centro Itard Lombardia srl, il Liceo Artistico Olivieri di Brescia ed il CRAC di Cremona.

 


OsservatorioinOpera (Piero Almeoni, Paola Sabatti Bassini) Di Sguincio

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lavoro plurimo che da qualche anno il Laboratorio Marmellata svolge, con la collaborazione di realtà del territorio del Comune di Orzinovi che si occupano di aspetti sociali, pratiche artistiche intese a rendere visibili le qualità individuali che possono svilupparsi in progetti a più mani. Il video documenta la mostra e il laboratorio che sono stati presentati presso lo spazio B.goLoretoSP/CRAC othervision di Cremona.

 


Steve Piccolo Sondaggio (Panic Box) incontro con gli studenti

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Il laboratorio sonoro Sondaggio (Panic Box) è un progetto suddiviso in tre momenti (incontro con gli studenti, workshop e performance). Il video documenta l’incontro che si è tenuto negli spazi del Liceo delle Scienze Umane Anguissola. Qui il musicista ha visto i giovani studenti che hanno ospitato l’evento e gli studenti del Liceo Artistico Munari, curatori del progetto insieme al CRAC. La sala piena di presenze vive ed attente era curiosa di ascoltare l'artista newyorkese che ha raccontato del rapporto tra tecnologia, suoni, rumori del mondo e vocalità. Steve Piccolo ha presentato e condiviso il progetto, le sue intenzionalità e le fasi successive (workshop e performance), dove è stata richiesta la partecipazione attiva degli studenti.

 


Steve Piccolo Sondaggio (Panic Box) workshop

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Il laboratorio sonoro Sondaggio (Panic Box) è un progetto suddiviso in tre momenti (incontro con gli studenti, workshop e performance). Il video documenta il workshop che si è tenuto negli spazi del Liceo delle Scienze Umane Anguissola. Qui il musicista ha attivato il laboratorio sonoro con i giovani studenti che hanno ospitato l’evento e gli studenti del Liceo Artistico Munari, curatori del progetto insieme al CRAC. Steve Piccolo ha usato un ufficio dell’Anguissola per creare una piccola sala d’incisione privata, dove ha invitato le persone a registrare dei suoni della propria voce in totale solitudine.

 


Steve Piccolo Sondaggio (Panic Box) performance

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Il laboratorio sonoro Sondaggio (Panic Box) è un progetto suddiviso in tre momenti (incontro con gli studenti, workshop e performance). Il video documenta la preparazione e la performance vocale-sonora con un gruppo di studenti del Liceo Artistico Munari che si è tenuta sotto i portici di Palazzo Cittanova e nella dismessa Galleria del Corso a Cremona. Il documento sonoro finale tenta di rivelare un umore collettivo, la temperatura emotiva di una determinata situazione.

 

 

 

Anno 2013


Filippo Falaguasta e Giancarlo Norese, Playground (autoritratto di gruppo).

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I due artisti propongono un workshop sotto forma di esercizio collettivo, proponendosi di realizzare una serie di autoritratti di gruppo raffiguranti gli studenti e il personale (docente e non docente) del Liceo Artistico Munari di Cremona. Playground è un'azione plurale, un esperimento di geometria sociale, un esercizio di concentrazione fisica e mentale, un gioco i cui giocatori si inventano le regole, un documento di vita quotidiana, un autoritratto collettivo, la condivisione dell'espressione visiva di una comunità.

 


Cosimo Veneziano e Denis Isaia, CATTEDRALE.

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L’artista Cosimo Veneziano e il curatore d’arte contemporanea Denis Isaia, presentano in collaborazione con Careof DOCVA Documentation Center for Visual Arts di Milano, il progetto Cattedrale, workshop costruito con gli insegnanti e gli studenti delle classi quinte del Liceo Artistico Munari di Cremona.

 


Forme di lavoro, Forme di vita

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Due archivi video a confronto è un progetto di arthub.it e Lega di Cultura di Piadena. L’operazione, nata dalla collaborazione dei due archivi con il CRAC, si è avvalsa della partecipazione di un gruppo di studenti del Liceo Artistico Munari di Cremona, cui è stato affidato il compito di ricercare, sistemare i materiali e preparare l’evento espositivo che si è tenuto in seguito. In precedenza erano stati programmati, nelle rispettive sedi di Piadena e Milano, due incontri tra gli studenti e i responsabili degli archivi, con l’obiettivo di favorire la conoscenza diretta delle due realtà. Il video documenta l’incontro tenuto nella sede di UnDo.Net a Milano, tra un gruppo di studenti del Liceo Artistico Munari di Cremona e Anna Stuart Tovini.

 


Forme di lavoro, Forme di vita

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Due archivi video a confronto, è un progetto di arthub.it e Lega di Cultura di Piadena. L’operazione, nata dalla collaborazione dei due archivi con il CRAC, si è avvalsa della partecipazione di un gruppo di studenti del Liceo Artistico Munari di Cremona , cui è stato affidato il compito di ricercare, sistemare i materiali e preparare l’evento espositivo che si è tenuto in seguito. In precedenza erano stati programmati, nelle rispettive sedi di Piadena e Milano, due incontri tra gli studenti e i responsabili degli archivi, con l’obiettivo di favorire la conoscenza diretta delle due realtà. Il video documenta l’incontro tenuto a casa di Giancarlo Azzali, sede della Lega di Cultura di Piadena, tra gli studenti, Anna Stuart Tovini e Vincenzo Chiarandà di UnDo.Net, Giuseppe Morandi e Gianfranco Azzali della Lega di Cultura di Piadena.

 

 

 

Anno 2014


Matia Chincarini, Una danza a pois

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Atto performativo in cui viene chiesto al pubblico di ricostruire un’opera d’arte seguendo una pista cifrata. Si tratta del classico gioco dei puntini. Matia CHINCARINI presenta agli studenti il suo percorso di ricerca, il senso del workshop, scegliendo insieme i criteri e le modalità con cui allestire il materiale prodotto. L’idea dell’artista si concretizza nell’immediatezza del processo affettivo, umano e cognitivo che è caratteristica del giocare, grazie ai gesti di chi partecipa.

 


Michele Lombardelli, Camera chiara

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Nel progetto proposto al CRAC vengono attivati due laboratori da tenersi con gli studenti, con lo scopo di esplorare il disegno attraverso l’uso di uno strumento: la camera chiara o lucida, in disuso con la nascita della fotografia; e di una tecnica: la fotoincisione, per trasferire qualsiasi segno o lavoro fotografico su una matrice da cui trarre stampe. Per l’occasione lo spazio espositivo del CRAC assume le parvenze di una bottega artigiana, sarà istallata una natura morta e dei calchi di gesso, soggetti da ricopiare che faranno parte dell’allestimento proposto dall’artista.

 


Lucia Leuci e Michele Gabriele, TUKATUKA

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I due artisti hanno proposto di organizzare un evento espositivo a partire dai risultati che si otterranno dall’incontro – workshop, concepito come momento esperienziale, tra gli studenti ed i lavori degli artisti, al fine di creare un’inedita e continua narrazione. Insieme alle opere degli artisti, saranno esposti gli oggetti scelti dai partecipanti al laboratorio, secondo criteri soggettivi, in modo da creare un'installazione corale e collettiva, in cui tutti gli elementi dialoghino tra di loro. Durante la prima fase di lavoro è stato chiesto agli studenti di portare al CRAC un oggetto che abbia un valore sia personale che “aggiunto”, rispetto alla comune funzione dello stesso: un oggetto al quale si è legati, oppure che ricordi qualcuno, che piaccia perché "bello" o semplicemente utile.

 


Silvia Cini Fabrizio Basso, ETICA

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Gli artisti FABRIZIO BASSO e SILVIA CINI, che fino dai primi anni ‘90 operano e agiscono pratiche di arte partecipata, hanno creato il workshop ETICA, con l’interazione dei quattrocento studenti del Liceo Artistico Bruno Munari, che darà luogo all’omonima Performance azione e alla mostra presso il CRAC di Cremona a partire dal 21 Marzo 2014. Durante il Laboratorio gli studenti sono stati coinvolti attraverso una riflessione pluridisciplinare sul loro personale concetto di ETICA, ognuno ha scritto dei pensieri su delle strisce di carta, queste successivamente legate a un palloncino bianco, sono state liberate il giorno dell’inaugurazione. ETICA nasce dalla riflessione dell’agire, dove, come mette in risalto Foucault, “il fare è tutto”. Non si cercherà dunque di risalire a un'origine pura del concetto di etica, ma di tracciare una mappa esperienziale di questo, creando un enunciato ed unendolo ad un gesto artistico.

 


Armida Gandini, Storie

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Il progetto di Armida Gandini per il CRAC è ispirato al Decameron di Boccaccio che vede protagonisti sette giovani ragazze e tre ragazzi. La cornice è quella della campagna fiorentina, in cui i dieci protagonisti si rifugiano per sfuggire alla peste. In STORIE ritorna la metafora della cornice in chiave simbolica, quella della scuola collocata nel territorio cremonese. I dieci ragazzi sono ex studenti del Liceo Artistico, che si ritrovano per trascorrere una notte nei locali della scuola in compagnia dell’artista. La restituzione dell'esperienza sarà una mostra, di ciò che rimane dei respiri, del cibo consumato e delle voci. Lo spazio espositivo è utilizzato come cornice, diventa inaccessibile perché le aperture sono “murate”, una feritoia riconsegna allo sguardo i resti della sosta, un impianto sonoro diffonde le voci registrate e documentate durante la lunga notte trascorsa insieme.

 


Stefano Boccalini, Parole

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Parole, è un workshop di Stefano BOCCALINI con gli studenti del Liceo Artistico Statale Munari di Cremona, in cui si tenterà di costruire un vocabolario che sia in grado di confrontarsi con la natura linguistica dell'economia e della finanza, ma che metta al centro l'uomo e non il profitto.

 



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